Città, corpi e sorveglianza digitale - per un'etica transfemminista e queer
Città, corpi e sorveglianza digitale
Per un’etica hacker transfemminista e queer
con Carlotta Cossutta e Arianna Mainardi modera Elisa Venturini
Le nostre città sono sempre più attraversate da dispositivi di controllo tecnologico - videosorveglianza, riconoscimento facciale, geolocalizzazione, analisi biometrica - che alimentano quella che David Lyon definisce "cultura della sorveglianza digitale": una normalizzazione capillare del controllo che coinvolge corpi, dati e spazi.
L'incontro propone una riflessione critica, transfemminista e queer sulla politica, sul corpo e sulla performatività urbana.
Indagheremo le tecnologie di sorveglianza come oggetti contesi: strumenti che, pur partecipando alla riproduzione di norme e poteri dominanti, possono essere talvolta ripensati e riusati in modo creativo per aprire spazi di soggettivazione e resistenza.
A partire dal progetto dell'artista Adam Harvey esploreremo poi - anche con una favolosa postazione petineuse! - pratiche che ibridano cosmesi, tecnologia e dissidenza, interrogando il rapporto tra canoni estetici di genere e dispositivi di riconoscimento facciale.