Brutti Caratteri! #DAY1

Brutti Caratteri 2025, editoria e culture indipendenti – prima giornata
> 18.00 apertura con i LIBRI
> 19.00 Francesco Ciaponi presenta “UNDERGROUND. Ascesa e declino di un’altra editoria (1966-1977)” (Milieu 2025)
> 21.00 Monir Ghassem, “ARTICOLO 1” / Stand Up Comedy
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“Underground. Ascesa e declino di un’altra editoria (1966-1977)”
«Una lettura imperdibile. Un libro gioioso e struggente che racconta avventure collettive, dove tante esperienze di vita e di lotta si intrecciano al ricordo di microcosmi utopici» (Marc Tibaldi su «il manifesto»)
Una storia riccamente illustrata e narrata come un romanzo ci porta al cuore della rivoluzione culturale che negli anni sessanta e settanta del secolo scorso ha fatto della carta e delle riviste un mezzo del tutto nuovo di comunicazione attraverso sperimentazioni e avventure mai viste prima. L’esperienza della stampa underground italiana dura poco più di dieci anni, influenzata inizialmente da movimenti internazionali come il Dada, i Provos e i Beat americani, brilla di luce propria con riviste quali «Mondo Beat», «Pianeta Fresco», «Re Nudo», «Oask?!» e tantissimi altri titoli che riescono a portare alla ribalta un altro linguaggio, un’altra grafica, un altro mondo fatto di poesia, rivendicazioni, fumetti e musica. Esperienze editoriali autogestite, autofinanziate, che tramite l’utilizzo del ciclostile o di piccole macchine da stampa hanno prodotto libri, riviste, fanzines, fogli d’arte, musica, politica, fumetti, manifesti, volantini: tutto ciò che che i poeti visivi chiamarono «guerriglia semiologica».
Francesco Ciaponi (1953) è docente di Storia della Stampa e dell’Editoria presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, di Teoria e Metodo dei Mass Media presso l’Accademia di Belle Arti di Verona e presso Istituto Modartech, dove insegna anche Comunicazione Visiva. Dirige il sito “Edizioni del Frisco”. Ha curato il volume Controculture 1956-1995 (Lazy Dog 2024, con Silvia Sfligiotti) e ha pubblicato Fanzine Culture (Flaco 2024) e Fenomenologia dell’editoria indipendente (Edizioni del Frisco 2019).
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Monir Ghassem
Dalla periferia nordovest di Roma alla stand-up comedy, passando per una doppia laurea in Relazioni internazionali alla Sapienza: Monir Ghassem è come se mettesse gli ingredienti in un frullatore, uno a uno, casualmente e volutamente. Ne esce un composto irresistibile di ironia – la virtù che, in un giorno disperato da disoccupazione incipiente, una psicanalista le aveva buttato lì sul piatto come chiave per incanalare l’energia e la frustrazione che sgorgavano dalle sue parole.
«Ho iniziato a fare stand up per sfogo, per gioco, per bisogno profondo. Mia nipote a 8 anni ha capito che per esprimersi le serviva una tela e dei pennelli, io ce ne ho messi 28. Ho iniziato in un momento di precarietà lavorativa, emotiva, precarietà che ha accompagnato gran parte della mia vita e, da quello che mi raccontate, anche la vostra. Non voglio dire quelle cagate alla: se ci credi, puoi! Non sono la Nike (Boycott list), la L'Oreal (Boycott list), non sono Gianni Morandi. Non tutto deve diventare un lavoro, non tutto deve pagare l'affitto, non tutto deve avere un obiettivo altro. Però quando trovate quella cosa, coltivatela e bene.»
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